Mi presento

ANTONELLA  PORCARO

ANTONELLA PORCARO

Frequento la V D (biennio) del LICEO CLASSICO P. GIANNONE BENEVENTO a BENEVENTO (BN)

Abito a Benevento (Benevento)
Campania
Italia


Chi sono

Sono una ragazza di quindici anni che nutre un’immensa passione per la lettura e la scrittura, le lingue classiche e straniere, la musica rock e l’arte in ogni sua forma, che ritrova se stessa fra le pagine profumate di vita di un volume o nell’inchiostro di una penna che corre frenetica sul foglio. Abito a Benevento, in un appartamento dal quale mi è sempre possibile contemplare il tramonto e perdermi nella vastità delle sue sfumature.

Letture, film, musica preferiti

Libri, canzoni e film sono indistruttibili pilastri della mia personalità: ciascuno di questi costituisce un pezzo del mio puzzle senza confini. La musica è parte fondamentale delle mie giornate e, per quanto mi piaccia ascoltare le canzoni di cui meglio conosco i testi, ritengo importante anche ampliare i miei orizzonti e non richiudermi nei miei pregiudizi. Sperimento un po’ di tutto, anche se il mio genere preferito è indiscutibilmente il rock: sono cresciuta cullata da quelle note ricolme di ribellione, passione, coraggio, e ho sviluppato un forte interesse per i Nirvana, avvicinandomi alla genuina figura di Kurt Cobain, con i suoi scritti imbevuti d’umanità che, ancora oggi, hanno tanto da insegnare. Anche la cinematografia mi affascina particolarmente, specialmente quando posso condividere la visione dei film con le persone che amo. Non ho una preferenza ben precisa, ma forse è meglio così: dopotutto, la mia interpretazione può differire grandemente da quella di qualunque altra persona. Trovo sia proprio questo il bello del cinema: regala infinite possibilità e opzioni, così tante che anche perdersi fra queste diviene piacevole. Infine, parlando di libri, avrei così tanto da scrivere: la lettura è il più grande piacere della mia quotidianità e, così come un diletto, costituisce anche una forte necessità. I libri sono gli unici elementi che possono davvero renderci liberi, non per niente il significato della parola “libro” allude, appunto, alla libertà. Ci fanno aprire gli occhi sulle questioni più diverse, ponendoci di fronte a verità e rivelazioni che alcuni si rifiutano di riconoscere. Ci rendono coraggiosi mentre ci facciamo strada nella lettura, fra parole ben meditate, ognuna un’icona, una finestra su un universo che non conosce fine. Così come per i film, non ho un libro preferito: tutte le letture alle quali mi sono dedicata mi hanno insegnato molto e io mi sono rintanata nei caldi abbracci di ogni singolo volume.

Hobby, interessi, curiosità

Un altro mio grande interesse è la chitarra, strumento che, a mio parere, incarna lo spirito rock, con i suoi toni vividi e accesi. Allo stesso modo, mi piace tentare di disegnare o, almeno, di riprodurre qualche disegno già eseguito da qualcun altro. Sì, non è il massimo dell’originalità, ma è da molto che, nel tempo libero, mi esercito in questo modo, tracciando linee che poi andranno a formare figure ben definite o, talvolta, scarabocchi che divoreranno l’intero foglio. Mi piacerebbe, poi, intraprendere dei lunghi viaggi in tutto il mondo, visitare i luoghi che sono ritratti nelle foto, impressi sui libri di geostoria, oppure quelli di cui si parla nelle trasmissioni pomeridiane o di cui i miei genitori mi raccontano spesso.

Il mio sogno...

Il mio sogno nel cassetto è riuscire, un giorno, a pubblicare un libro. È da quando sono piccola che scrivo irrefrenabilmente e incessantemente e custodisco gelosamente i miei testi, non perché non voglia farli leggere agli altri, ma perché ognuno di essi contiene un pezzo di me. Le parole che riempiono gli spazi bianchi sono le stesse che colmano ogni mio silenzio e io mi affido ciecamente a loro, sperando che riescano a dipingere ciò che non riesco a esprimere in un primo momento. Mi capita spesso di rivisitare situazioni già vissute e osservarle davvero bene solo nel momento in cui decido di riportarle sul foglio pulito: questo perché la scrittura è la mia lente d’ingrandimento sulla realtà e poter offrire al mondo la mia visione di esso mi incute un po’ di timore, sì, ma dev’essere immensamente soddisfacente.

Il lavoro che mi piacerebbe...

In futuro mi piacerebbe diventare medico di frontiera, uno di quelli che agiscono con altruismo, rinunciando ai beni personali, al possesso, all’egoismo, devoti a valori calpestati dalla guerra, dalle dittature, dalla violenza. Di quelli che non temono il buio e, quando anche i flebili soffi di fuoco delle candele si spengono, tengono stretta la mano di chi ne ha bisogno. Di quelli che connettono persone, popoli, culture. Di quelli che mantengono l’equilibrio, un po’ come i funamboli, che, pur non sapendo quando arriveranno al termine della paurosa camminata, sono consapevoli che varrà la pena di proseguire il cammino.

Le materie che mi interessano di più...

La letteratura classica mi ha sempre affascinata molto, con le sue citazioni che offrono un limpido riflesso della realtà, la meravigliosa sapienza degli antichi poeti e la fermezza di valori che non sono stati corrosi dal tempo. Ho sempre voluto conoscere meglio i racconti di coraggio, virtù e saggezza di personaggi in cui ognuno di noi può immedesimarsi tuttora, scoprire conflitti irrisolti e rapimenti nascosti, attraversare terre ignote, abbracciate dalla nebbia e dai sospiri del vento. Nonostante ciò, penso che in futuro preferirò allo studio delle Lettere Classiche quello della Medicina, per vedere soddisfatta quella bambina che risiede in me, che desidera emendare le ferite altrui, ricucire le cicatrici più profonde e alleviare anche i dolori più acuti.

Il mio rapporto con la scrittura...

La scrittura è sempre stata imprescindibile per me, fungendo da rifugio dalle intemperie ogni volta che ne avevo bisogno, ma anche da semplice svago qualora volessi dipingere su una tela bianca con colori a me ancora sconosciuti. È sempre stata una boccata d’aria nei momenti in cui tanto l’attendevo e, allo stesso tempo, mi ha permesso di proteggere saldamente importanti memorie. Ancora oggi, trasportare grovigli di pensieri su fogli vuoti mi aiuta a guardarmi dentro, a connettere idee e propositi. Ecco, per me la scrittura è anche una connessione: con me stessa, con gli altri, con il mondo esterno, così forte da farmi sentire viva.

Come ho conosciuto le Olimpiadi di italiano e come mi sono preparato

La notizia dei campionati di italiano si è presto diffusa a scuola prima che questi iniziassero: già l’anno scorso avrei dovuto partecipare, ma la mia sezione è stata esentata dai giochi insieme a un’altra in seguito a un'estrazione. Quest’anno, ho avuto l’opportunità di prender parte a un simile evento e l’emozione e l’entusiasmo erano alle stelle, così come l’ansia e il timore di non riuscire a ottenere risultati soddisfacenti. Tuttavia, sono riuscita a prepararmi con calma e serenità, soprattutto grazie ai miei genitori e alla mia professoressa, che mi hanno costantemente ripetuto di vivere quest’occasione con tranquillità. Dopotutto, uno dei maggiori ostacoli è proprio la paura, ma, per fortuna, ho avuto al mio fianco delle persone che sono riuscite a scacciare i miei timori.